DALLA NOSTRA RUBRICA: "RACCONTI DI STORIA..DEL CAPOLUOGO"
Oggi vogliamo inaugurare questa nuova rubrica che riguarda le perle di storia della Città di Belluno. Abbiamo voluto incominciare col botto, in questo primo post, parlandovi di uno dei più grandi scultori di tutti i tempi, qualè Andrea Brustolon, che nacque proprio nel capoluogo dolomitico.
Andrea Brustolon (Belluno, 20 Luglio 1662 – 25 Ottobre 1732) è stato uno
scultore italiano, protagonista del barocco veneziano. Nato da genitori zoldani
a Belluno, non si sa con precisione da chi apprese i rudimenti dell’intaglio: fino
a poco tempo fa si pensava che fosse stato il padre Giacomo il suo primo insegnante, ma in occasione di una grande mostra a lui dedicata si è scoperto che in realtà il padre era sarto. Nel 1677 si trasferì a Venezia, dove si formò alla scuola del genovese Filippo Parodi e si ipotizza che abbia soggiornato in seguito a Roma per studiare le opere romane e del Bernini; l’ipotesi di questo viaggio è fondata sul fatto che l’artista realizzò una piccola scultura in legno raffigurante Marco Aurelio, ma ovviamente ciò non è sufficiente per confermare la sua permanenza a Roma, poiché avrebbe potuto ispirarsi a disegni altrui. Tornato a Venezia, si dedicò alla produzione di mobili in legno:
numerosi furono i suoi committenti nobili, ad esempio i Correr e i Pisani; ma suoi grandi patroni furono in particolare i Venier, per i quali realizzò porta vaso, poltrone e oggetti vari di arredamento. Per la chiesa eseguì, invece, sculture in legno (spesso dorato) oggi conservate presso la Chiesa dei Frari a
Venezia, la Chiesa della Pietà e quella delle Fava. Verso il 1720 tornò nella città natale e vi aprì bottega, trovando numerosi imitatori tra gli artisti del bellunese. Le opere di questo periodo, per lo più a tema religioso (altari lignei), gli vennero commissionate da tutte le principali sedi religiose della provincia e si trovano ancor oggi distribuite a Belluno, a Feltre, nello Zoldano, in Comelico, in Alpago e nell’Agordino. Fu sepolto a Belluno, nella chiesa di San Pietro, ma la sua tomba andò rovinosamente perduta durante alcuni lavori di ristrutturazione eseguiti nel 1831. La sua casa, un edificio quattrocentesco che si eleva sopra un breve portico, si trova a Belluno nei pressi del vicolo che conduce alla vicina chiesa di San Pietro. Sulla parete settentrionale nel 1891 è stata collocata una lapide che ricorda come ivi abbia avuto nascita e morte l’artista. A Roma viene tutt’oggi chiamato “Sala del Brustolon”, l’auditorium con i seggioloni dell’artista da cui il Presidente della Repubblica invia i messaggi televisivi di fine anno.
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